Ufficio oggetti smarriti

La mia bellezza ha cambiato indirizzo
E non mi ha detto dove andava.
Non mi sono preoccupata
In fondo, dopo una breve vacanza, tornava sempre.
Ora però è passato troppo tempo.
L’ho cercata nei soliti posti:
lo specchio
lo sguardo degli uomini che incontro,
niente.
Se n’è andata con giusto un filo di trucco
E i geni di famiglia ben combinati.

Io ho provato a inventarmene un’altra
Che si adattasse a questa faccia
A queste ossa,
ma non funziona.
L’effetto svanisce nel tempo di una passeggiata.

Allora vi chiedo,
se la incontrate,
ditele di tornare indietro,
che prometto di trattarla meglio.
Ditele che farò ginnastica,
userò creme prodigiose
ed esotici rimedi.

Ditele che mi manca.
Che rivoglio la sua sfrontata sicurezza
E gli occhi fieri.

Forse non era
irresistibile come la ricordo,
ma era mia.
Mi ci trovavo bene.

Trovatela, per favore,
prima che copra gli specchi.










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